Al prossimo Cannes Yachting Festival, in programma dal 12 al 17 settembre, debutterà un nuovo marchio di gommoni. Si chiama Antudo Marine, ha sede a Catania, e in fiera si presenterà con un battello di 23 piedi (6,97 metri per la precisione), una misura scelta non a caso dato che questo gommone è stato sviluppato soprattutto per la Francia, Paese che – come è noto – «premia» fiscalmente le imbarcazioni sono i sette metri di lunghezza.
Dietro al marchio Antudo c’è un’azienda catanese, la Katech Srl, uno studio di ingegneria integrato impegnato nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative nei settori energetico, dell’edilizia, delle infrastrutture autostradali, e, dal 2022, nautico.
Il nuovo gommone, insieme agli altri due che seguiranno (un 29 e un 35 piedi già in progettazione), è stato sviluppato in collaborazione con il designer Alessandro Chessa. Un progetto partito da un foglio bianco che ha permesso all’azienda siciliana di avvalersi delle migliori tecnologie per la costruzione degli stampi.
Nelle ambizioni del management, sotto la guida dell’Ing. Valerio Aiello, il nuovo Antudo 23 vuole essere un battello «premium» in tutto e per tutto, dalla scelta dei materiali (resina vinilestere e gelcoat neopentilico per carena e coperta) e degli accessori, alla dotazione di serie e alle qualità di navigazione. Per espresso desiderio dell’azienda il nuovo Antudo 23 limita al massimo l’impiego di sovrastrutture e orpelli in coperta al fine di offrire un design il più pulito e lineare possibile. Tra l’altro, a differenza del trend ormai dilagante nel settore gommonautico, il nuovo Antudo avrà poche opzioni di personalizzazione proprio per non snaturare il progetto originario.
La carena è stata oggetto di una particolare attenzione e propone un doppio step che permette di ventilare l’opera viva, cioè di introdurre aria in pressione tra lo scafo e la superficie d’acqua, e un deadrise medio di 29 gradi. A questi si aggiungono angoli di stellatura elevati, un diverso coefficiente di finezza e sezioni di convessità differenti rispetto ad altri battelli di pari misura al fine di aumentare la tenuta in virata e sul mosso, migliorando la penetrazione sull’onda. La maggiore profondità e altezza della carena nelle sezioni prodiere promettono, inoltre, un assorbimento dell’impatto sull’onda più progressivo.
I tubolari, in hypalon-neoprene Orca Pennel & Flipo 866 Carbon, sono realizzati dalla M.A.G. Boats di Voghera (PV).
Gli spazi in coperta – secondo quanto dichiarato dal Cantiere – sono stati sfruttati fino all’ultimo millimetro: prua gommata (per un migliore equilibrio dei pesi), ma con un musone incassato a filo, tubolare fortemente rastremato, consolle centrale, seduta di guida con appoggiareni contenitivo, diversi gavoni (anche controstampati) e panca contrapposta a completare la dinette di poppa. Inoltre, il solarium di prua si annuncia tra i più grandi della categoria, la plancia è stata incassata per evitare riflessi sugli strumenti (soprattutto con i display multifunzione), il parabrezza è ampio e protettivo, il frigo è incassato e la dinette può ospitare fino a cinque persone; infine, le plancette balneari sono strutturali (quindi non imbullonate allo specchio di poppa) e calpestabili.
Tra i fornitori che hanno partecipato alla realizzazione del primo esemplare dell’Antudo 23 segnaliamo: Italvipla per le tappezzerie, Isotta per i volanti, Dometic per il frigo, Nautinox per la scaletta di risalita, Garmin per l’elettronica di ausilio alla navigazione e l’intrattenimento. Un particolare studio è stato condotto per avere un’àncora a filo carena: la scelta è caduta sulla norvegese Anchorlift Technic (modello XR6), dal design simile alla ben più conosciuta Bruce.
Il nuovo Antudo 23 è lungo 6,97 x 2,74 metri f.t., pesa 750 chilogrammi (a secco) e dispone di un serbatoio carburante da 180 litri. Il battello è omologato in Categoria «C» per fuoribordo fino a 250 hp.