Se, come ci auguriamo, nei prossimi giorni vi metterete in movimento con il vostro gommone al seguito, desideriamo rammentarvi una norma, che forse i più non conoscono.
Anche per una semplice «cinghia» di ancoraggio, esiste una precisa normativa europea, perché assicurare un carico durante il trasporto su strada è una faccenda tutt’altro che… leggera.
Il fatto è che in molti Paesi europei (in primis Austria e Germania), le Forze dell’Ordine controllano che i sistemi di ancoraggio con cui avete legato il gommone al carrello siano in regola con le norme e, se non trovano sulle «cinghie» l’etichetta regolamentare, oltre alla multa, non vi lasceranno ripartire finché non avrete montato quelle adatte.
In Italia questo accade più di rado, così ognuno fa un po’ come crede, pensando di essere a posto.
Come tutte le cose normate, dietro c’è un serio lavoro di ricerca e sviluppo, aziende che hanno impegnato risorse ingenti, per cui magari questi prodotti costano un po’ di più di quelli dell’autoricambi generico (o del supermercato), però offrono maggiore sicurezza e affidabilità.
Dunque, nel nostro caso, la norma di riferimento è la EN 12195-2, che descrive le «cinghie» di tessuto in fibra tessile.
Possono essere realizzate in un pezzo o in due parti, munite di un sistema a cricchetto per mettere in tensione il nastro tirando o spingendo l’impugnatura del cricchetto stesso (che deve essere sempre bloccato durante il trasporto).
Le estremità sono dotate di ganci o anelli per il corretto fissaggio ai punti di ancoraggio del veicolo/rimorchio (anche questi elementi devono essere marcati).
Sull’etichetta, oltre al logo CE e alla norma di riferimento, sono riportati il materiale di costruzione, il valore STF relativo alla forza di trazione standard (cioè quella esercitata dopo la messa in tensione del cricchetto manualmente, con una forza SHF 50 daN quando l’ancoraggio è teso linearmente tra due punti).
Molti produttori indicano due valori per la LC («lashing capacity», cioè capacità di ancoraggio) a tiro diretto e ad anello: è praticamente impossibile effettuare un controllo visivo della STF e della LC su un sistema di ancoraggio, pertanto l’etichetta identificativa risulta essere la cosa più importante e necessaria.
La LC corrisponde alla metà del carico di rottura del sistema, ed è indicata in unità di forza, cioè in kN (chilonewton) o daN (decanewton).