Galileo, il sistema globale di navigazione satellitare sviluppato dall’Unione Europea, entrerà nella fase di «Initial Services» entro la fine del 2016, garantirà agli utenti un sistema alternativo a quello americano (GPS) e sarà gestito da autorità civili.
Galileo offrirà l’interoperabilità con GPS e GLONASS, gli altri due sistemi globali di navigazione satellitare. Dopo anni di sviluppo Galileo comincerà ad offrire il proprio servizio grazie ai 14 satelliti in orbita, che nel 2020 diventeranno trenta.
Uno dei punti di forza di Galileo è l’estrema precisione di localizzazione che migliora quella ottenuta solamente con GPS o GLONASS, non più nell’ordine delle decine di metri, ma addirittura di pochi centimetri.
Un sistema di posizionamento globale che garantisce una precisione al centimetro offre numerosi vantaggi anche per chi naviga in mare.
Gli sviluppi sono difficilmente prevedibili e del resto anche per i Gps sono stati fatti passi da gigante. Inizialmente i plotter indicavano solo latitudine e longitudine, al massimo si tracciava una rotta e sul display compariva quella che veniva definita la schermata «autostrada» per capire se si andava fuori rotta.
Nel giro di pochi anni si è sviluppata la cartografia e sono arrivato i plotter cartografici, le visualizzazioni prospettiche e tridimensionali.