In Italia, si sa, gli scivoli sono «merce rara»: sono pochi, maltenuti, spesso occupati abusivamente, la maggior parte delle volte chiusi senza motivo. Dunque, quando ci si avvicina a uno scivolo è meglio abituarsi ad affrontare le situazioni più disparate e imprevedibili.
Ed è per questo motivo che abbiamo voluto formulare una sorta di piccolo decalogo, che speriamo possa rivelarsi utile quando le condizioni non sono sempre favorevoli. E’ sempre bene mettere nel bagagliaio un cuneo di legno. Una trave o una pietra non si trovano mai quando servono!
1) Sullo scivolo le quattro ruote motrici sono importanti: una trazione integrale permanente non comporta problemi, si possono anche inserire le ridotte ed eventualmente bloccare il differenziale centrale quando le ruote sono diritte. Con una 4×4 inseribile (cioè i fuoristrada «vecchia maniera»), invece, si può innestare la trazione anteriore solo con le ruote diritte, quindi in finale, proprio sullo scivolo. Successivamente possono essere inserite anche le ridotte.
2) Prestare attenzione al muschio, alle alghe, insomma al «pavimento» su cui appoggiano le ruote per stabilire per quanti metri si può far marcia indietro senza slittare al momento della risalita.
3) In casi estremi si può cercare un punto solido sulla terraferma, venti metri prima del muso dell’auto, a cui agganciare il verricello (se il 4×4 ne dispone) per tirarsi fuori dopo la manovra di alaggio o varo.
4) Ricordarsi di girare le ruote in senso contrario a quello logico durante la retromarcia con il carrello, ma mai troppo angolate. E’ importante arrivare sullo scivolo con il «treno» ben allineato, un angolo tra motrice e rimorchio non ottimale può impedire una corretta manovra di varo.
5) Vi sembrerà banale, ma il parcheggio per auto e carrello si deve cercare prima di mettere il gommone in acqua. Se non avete nessuno che possa «fare la guardia» al gommone c’è il rischio che qualcuno prenda il mare prima di voi…