È stato presentato ieri al Senato il disegno di legge «Disposizioni in materia di pesca dilettantistica in mare», a firma dell’On. Daniela Valentini come prima firmataria, sottoscritto dalle Senatrici Amati, Granaiola, Astorre, D’Adda, Moscardelli, Orrù, Pagliari, Vattuone e realizzato in collaborazione con la Fipo (Federazione Italiana Produttori e Operatori Articoli da Pesca Sportiva).
Questo provvedimento risponde a una precisa domanda che i pescatori ricreativi italiani rivolgono da anni alla politica: cosa stanno facendo le istituzioni per tutelare un’attività dilettantistica ecocompatibile e che genera notevoli introiti per le casse statali?
«La pesca sportiva e ricreativa in tutte le sue forme rappresentano un’attività importante nella società odierna, poiché costituiscono un’occasione di socializzazione, di confronto e di riflessione tra persone, nonché di sviluppo di un rapporto diretto tra l’uomo e l’ambiente naturale, basato sulla scoperta e sulla conoscenza delle forme di vita che popolano gli ecosistemi acquatici – ha affermato il presidente della Fipo, Ciro Esposito, durante la conferenza stampa di presentazione.
E che la pesca non commerciale sia un fenomeno di grande portata nelle nostre società lo hanno certificato da tempo, tra gli altri, fonti autorevoli come la Fao e l’Unione europea: nel 2007, l’Eifac, European inland fisheries advisor commission, ha prodotto un documento che, prendendo spunto dalle raccomandazioni contenute nel «Codice di condotta per la pesca responsabile» edito nel 1995 dalla Fao, esorta le amministrazioni europee a deliberare ed aggiornare regolarmente la politica per la gestione e lo sviluppo della pesca ricreativa, sia a livello nazionale che regionale.
Il fine è quello di proteggere e promuovere l’esercizio della pesca ricreativa e l’uso sostenibile delle risorse ittiche, gli stessi principi che si ritrovano nel disegno di legge».