Si è riunito ieri, presso il Comando Generale della Guardia Costiera, il Comitato Nazionale del Welfare della Gente di Mare. In tale occasione, il Comandante Generale, Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone, è stato eletto Presidente del Comitato, nel solco della tradizione, oramai decennale, che vede i Comandanti Generali ricoprire questa posizione.
Il Comitato Nazionale per il Welfare della Gente di Mare è formato dai rappresentanti nazionali delle maggiori realtà associative e rappresentative del cluster marittimo (Confitarma, Federagenti, Assoporti, Fedarlinea, ITF, Stella Maris, CIRM, Fedepiloti, ANGOPI), unitamente ai due rami dell’amministrazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti incaricate della gestione dei marittimi, il “Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione, gli Affari generali e il personale” e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.
Il Comitato, come recita l’articolo 2 dell’Atto Costitutivo, “intende porsi come organismo nazionale di raccordo del Welfare marittimo, favorendo il coordinamento tra le Autorità pubbliche e le istituzioni private che, a vario titolo, siano impegnate nel settore, al fine di promuovere ed addivenire alla costituzione di Comitati Territoriali per il Welfare del mare, per la diffusione e l’attuazione degli scopi istituzionali anche al livello locale”.
La sua attività è, da sempre, improntata all’individuazione di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso varie campagne, a rilevanza esterna ed assistere i marittimi bisognosi di assistenza di qualsiasi genere.
Esso rappresenta del resto il principale organo di raccordo, di coordinamento e di impulso per le attività svolte dai vari Comitati Territoriali per il Welfare della Gente di Mare distribuiti lungo il territorio nazionale.
In occasione della ripresa dei lavori, il Comitato Nazionale si è altresì occupato di trovare una possibile soluzione alla questione del riconoscimento formale dell’azione svolta dai Comitati Territoriali, che possa portare ad una legittimazione normativa istituzionale le attività di Welfare svolte ad oggi in maniera solamente volontaria.