Se in Italia, in qualche modo, continua la guerra a distanza tra Associazioni di settore (Ucina – Confindustria Nautica da un lato e Nautica Italiana dall’altro), in Francia non si può certo dire che negli ultimi mesi le acque siano particolarmente tranquille.
Oltralpe le schermaglie erano, infatti, già cominciate la scorsa estate, ma la rottura definitiva si è registrata a dicembre alla vigilia dell’apertura del «Nautic», il Salone Nautico di Parigi, quando la FIN, cioè la Federazione Francese delle Industrie Nautiche, ha annunciato la volontà di riprendere il controllo diretto dell’organizzazione del boat show parigino.
A ciò si aggiunge una conferenza stampa indetta dalla stessa organizzazione lo scorso venerdì nella quale la FIN annunciava la volontà di occuparsi direttamente anche dell’altra importante kermesse francese, il Cannes Yachting Festival, in programma a metà settembre.
La decisione della FIN ha mandato su tutte le furie la Reed Expositions France, che ha curato l’organizzazione delle due fiere fino all’anno scorso. E ha redatto un durissimo comunicato stampa diffuso anche agli espositori presenti al «Boot» di Dusseldorf, in svolgimento fino a domenica prossima, nel quale spiega le ragione di Reed Expositions France. Ve lo proponiamo integralmente.
«Mentre la preparazione del prossimo Yachting Festival di Cannes da parte di Reed Expositions France (Reed) si sta svolgendo come previsto, nel segno del successo dell’edizione 2016, la Federazione delle Industrie Nautiche (Fédération des Industries Nautiques) ha cercato, attraverso una conferenza stampa organizzata venerdì scorso, di creare confusione sulla situazione giuridica del salone, correndo inoltre il rischio di turbare la 40esima edizione del Festival, a discapito degli espositori francesi e internazionali e dell’economia della Città di Cannes.
Lo Yachting Festival di Cannes è diventato, negli anni, il più grande salone nautico in acqua d’Europa, in assoluta prima fila fra i grandi eventi mondiali della filiera. Dal 1998, data nella quale Reed ha acquisito il salone, il leader degli organizzatori fieristici ha costantemente aperto allo sviluppo di questo appuntamento ormai diventato irrinunciabile, mettendo al servizio della filiera nautica francese e internazionale, un’equipe dedicata, la propria rete globale e l’esperienza logistica, di marketing e commerciale, offrendo all’economia locale uno dei momenti più importanti dell’anno.
Con riferimento alla manifestazione che si terrà dal 12 al 17 settembre 2017, Michel Filzi, Presidente di Reed precisa « Siamo estremamente soddisfatti dell’avvio della commercializzazione del Festival 2017, che fa seguito al successo dell’edizione 2016. Molti grandi cantieri francesi e internazionali hanno già completato la loro iscrizione. Abbiamo inoltre firmato con la Camera di Commercio di Nizza-Costa Azzurra e la Città di Cannes la locazione del « Vieux Port » e del Port Canto per i prossimi anni e stiamo lavorando, insieme alle autorità locali sui differenti aspetti tecnici. Il nostro principale problema, come ogni anno, è quello di provare a soddisfare al meglio la domanda sempre crescente dei cantieri, visti i vincoli di spazio…».
In occasione di una conferenza stampa organizzata la vigilia dell’apertura del salone nautico di Düsseldorf, la Federazione delle Industrie Nautiche (FIN), per voce del suo Presidente Yves Lyon-Caen, ha dichiarato di «riprendere il controllo dei suoi saloni (Nautic di Parigi e Yachting Festival di Cannes)».
Reed Expositions France tiene a ristabilire la verità, e ricorda che la FIN non detiene i diritti dell’organizzazione dello Yachting Festival.
Dall’acquisizione del salone di Cannes da parte di Reed nel 1998, i contratti successivi firmati tra la FIN e Reed per l’organizzazione dei saloni nautici, hanno sempre incluso una clausola che prevede, in caso di cessazione della relazione tra i due partner, che Reed continui a organizzare lo Yachting Festival per molti anni. Il 21 ottobre, la FIN ha significato a Reed la sua decisione, unilaterale e improvvisa, di terminare il contratto e il giorno stesso ha intentato un’azione legale presso l’Alta Corte “Tribunal de Grande Instance (TGI)” per chiedere di giudicare nulla questa clausola specifica sullo Yachting Festival.
La situazione del salone di Parigi è totalmente differente, avendo la FIN recuperato il diritto di organizzarlo a seguito della risoluzione del contratto con Reed.
A seguito delle diverse affermazioni fuorvianti della FIN, che si dichiara ipso facto organizzatore dello Yachting Festival di Cannes senza nemmeno attendere che il TGI si pronunci sull’esito del procedimento, Reed non ha avuto altra scelta che depositare un’ingiunzione per chiedere al giudice di interdire la FIN dal comportarsi al di fuori delle regole.
E’ questa la decisione a cui ci si riferisce e che è attesa per il prossimo 3 febbraio. Ma qualsiasi sia l’esito (accogliere la richiesta di Reed, o dichiararsi incompetente e rinviare la disputa davanti al giudice di merito), essa non prevederà assolutamente la risoluzione della controversia che oppone la FIN a Reed. Solamente il giudizio del TGI, sulla causa intentata dalla FIN, sarà in grado di dare ragione all’una o all’altra parte. E, fino a quando il giudice non si sarà pronunciato, la FIN non potrà fare altro che rispettare i propri impegni contrattuali. Tenuto conto del ritardo nell’istruzione della pratica, la decisione non arriverà verosimilmente prima di molti mesi.
Constato con stupore, che l’attuale team della FIN ha deciso di rivedere quella che è sempre stata una delle condizioni storiche e fondamentali del nostro accordo, rinnegando la propria promessa e quella di tutti i successivi presidenti. Trovo inoltre sconcertante l’atteggiamento della FIN che vuole tacere sul fatto di essersi per prima rivolta alla Corte, e cerca di confondere le informazioni in merito al procedimento” dice Michel Filzi.
“E’ importante che la giustizia segue il suo corso e io sono molto sereno sull’esito del procedimento in corso. La data del 3 febbraio non rappresenta alcuna scadenza, e mi auguro che la FIN così come tutte le parti coinvolte dimostrino responsabilità e moderazione al fine di non danneggiare lo Yachting Festival e non pregiudicare l’interesse dei nostri espositori e gli operatori economici locali”.
Reed precisa infine che, contrariamente a quanto affermato, la FIN non ha mai sottoposto delle proposte concrete di conciliazione.