Assomarinas ha diffuso questa mattina un comunicato nel quale si dichiara sorpresa per le dichiarazioni poco «confindustriali» della neonata Associazione «Nautica Italiana» in materia di servizi alla nautica da diporto laddove propone di favorire la creazione di strutture ricettive in mare e a secco per i natanti gestite da enti senza scopo di lucro. Secondo Assomarinas «in Italia ci sono oltre cinquecento imprenditori della portualità turistica, gran parte dei quali aggregati ad Assomarinas e a Ucina-Confindustria Nautica, che hanno creato più di 150.000 posti barca con circa dieci miliardi di investimenti e che contribuiscono regolarmente con le loro imposte ad alimentare il sistema paese. Sostenere l’idea – prosegue la nota di Assomarinas – che i problemi della nautica minore possano essere risolti con organizzazioni di gestione di servizi da favorire perché non pagano tasse è fuorviante e pernicioso. Il cosiddetto “modello francese” è ormai superato da un sistema giuridico europeo che impone a tutti un modello di libero mercato, anche nella gestione commerciale degli spazi di interesse collettivo, che garantisca qualità, sicurezza e competitività».
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