Prepariamo il gommone per rimetterlo in acqua. Chi avrà fatto un buon lavoro in fase di rimessaggio, avrà ben poco da fare: togliere il telo e lavarlo, ispezionare i gavoni alla ricerca di eventuali tracce di muffa (non si sa mai), richiudere i portelli (e magari dare un po’ d’olio alle cerniere), rimettere a posto gli strumenti elettronici (ingrassando gli attacchi) e la batteria, provare il «gioco» della timoneria, accendere il motore.
Controllate le scadenze delle dotazioni di sicurezza e non scordatevi un’occhiata al rimorchio.
A chi, invece, aveva rimandato tutto a primavera, ecco che il «conto» si ripresenta. Non si può più rimandare e non si può certo rimettere in acqua il battello sporco, con il gelcoat rigato o ingiallito, la carena graffiata, le cuscinerie sdrucite… Insomma, prendiamo questi ultimi (speriamo) giorni di fermo forzato per fare qualche lavoretto utile e necessario.
Per ogni intervento c’è il prodotto giusto. Alla larga da quelli comunemente impiegati in casa, perché troppo aggressivi. Meglio rivolgersi a formulati nati apposta per la nautica. Sono generalmente facili da applicare, normalmente a spruzzo, unica avvertenza: lavorare una porzione per volta, non superfici estese perché il risultato sarà migliore.
Acciai, plexiglass, legno, vetroresina, rivestimenti delle sellerie, gelcoat, tessuto gommato (che va trattato con particolare attenzione, sia per la pulizia sia per mantenerne a lungo i vantaggi) e tutti gli accessori utili (dai verricelli alle guarnizioni di gomma): una guida per non lasciare indietro alcunché e godersi una bella stagioni senza pensieri.
Se desiderate approfondire l’argomento, potete richiedere il PDF di questo articolo pubblicato sul fascicolo n. 396 – aprile 2021 cliccando qui oppure scaricare l’intero fascicolo di aprile cliccando qui.