Le perdite di pressione dei tubolari sono legate a molti fattori: primo dei quali il sistema del taglio del tessuto, la qualità dello stesso e quella dei coprigiunti, la «grammatura» del supporto interno al tessuto, eccetera.
Oggi si tende a sostenere che le perdite per microporosità quasi non esistono più: il che può essere vero per i materiali nuovi. Con l’invecchiamento, però, emergono anche micro-imperfezioni dei tessuti e si accentuano le perdite alle giunzioni e agli incollaggi.
Tutto è relativo, per cui non esistono parametri codificati: in linea di massima un gommone in buono stato generale, con valvole pulite e ben strette che non perdano (e le valvole sono spesso un punto di perdita) e con tessuto e incollaggi integri, dovrebbe tenere la pressione per molte settimane, sia pure con le oscillazioni prodotte dall’escursione termica giornaliera.
Se il gommone tende a sgonfiarsi significativamente in pochi giorni, c’è qualcosa che non va. I rimedi sono possibili solo se la causa, da identificare necessariamente, è puntiforme: un foro, un’abrasione limitata, una valvola mal messa, uno scollamento.
Meglio, però, andare per gradi: facciamo prima un accurato controllo mettendo il battello in pressione e passando progressivamente sulle parti pneumatiche dell’acqua abbondantemente saponata: è ancora oggi il sistema migliore per identificare (si sollevano delle piccole bolle) eventuali microfori, perdite sugli incollaggi, eccetera.
Se le perdite sono, invece, diffuse e il tessuto non tiene più, i tubolari hanno un piede nella fossa e vanno necessariamente sostituiti.