Sul numero di marzo della Rivista Il Gommone (ora in edicola o disponibile in edizione digitale) trovate, fra i tanti servizi pubblicati, anche un articolo dedicato alla famosa «Targhetta CE».
Che cos’è? Cosa indica? Se acquistate un battello usato, costruito e immesso sul mercato prima del 1998, facilmente non la troverete. Questo vuol dire che potete comunque navigare, ma non oltre le 6 miglia dalla costa, neppure se originariamente il natante fosse abilitato a farlo.
Con la «Builder’s Plate EN ISO 14945», infatti, si è aperta l’epopea delle unità da diporto costruite in base a princìpi di sicurezza più stringenti e, soprattutto, secondo standard condivisi in Europa.
La «Targhetta del costruttore» viene di solito posizionata in prossimità della postazione di guida o, comunque, nel pozzetto principale. Esiste una ulteriore «targhetta» di cui le imbarcazioni devono essere dotate e si tratta di quella di «identificazione», che va collocata a poppa, lato destro; questa riporta il numero di matricola dell’unità, oltre ai dati relativi al periodo di costruzione.
Va comunque ricordato che anche prima dell’avvento della «marcatura CE» alcuni costruttori apponevano delle targhette dove veniva riportata la potenza massima applicabile e la portata persone, ma si trattava di una minoranza: le imbarcazioni, infatti, all’epoca erano corredate di un «Certificato di omologazione» al quale riferirsi per tutti i dati necessari e per i limiti di navigazione consentiti.
L’eventuale mancanza della «Targhetta del costruttore» dovrebbe pertanto significare che ci troviamo a bordo di una unità non marcata CE (ovvero costruita prima del 1998), per cui l’imbarcazione sarà soggetta ai limiti di navigazione e portata indicati nel «Certificato di omologazione» rilasciato a suo tempo.
Come sappiamo, però, i natanti più datati sono spesso oggetto di diverse compravendite tra privati e, nella stragrande maggioranza dei casi, i documenti risultano smarriti; valutiamo, inoltre, che molti cantieri costruttori dell’epoca non esistono più: in tali casi ci troviamo nella situazione in cui non è possibile neanche richiedere un duplicato del «Certificato di omologazione».
Come fare allora? E, inoltre, che differenza c’è tra i gommoni ante e post-CE? Se lo desiderate, potete approfondire l’argomento richiedendo anche solo il PDF di questo articolo pubblicato sul fascicolo n. 425 – Marzo 2024 cliccando qui.