Sul numero di febbraio della Rivista Il Gommone (ora in edicola o disponibile in edizione digitale), fra i tanti servizi, ce n’è uno che coinvolge tutti i possessori di un carrello (e sono tanti, specie al Centro Nord): la revisione.
Come molti ricorderanno, dal maggio del 2018 il Ministero dei Trasporti ha reintrodotto l’obbligo del controllo periodico.
Quest’anno sono chiamati alla revisione i carrelli porta-barca O1 e O2 immatricolati dopo l’1/1/2007 e quelli per i quali sono trascorsi 4 anni dalla prima immatricolazione o 2 anni dal precedente check (quindi revisionati nel 2018).
Fa fede il mese corrispondente a quello della prima immatricolazione o dell’ultima revisione. In alcune aree del Paese, soprattutto al Nord, occorrono molti mesi per accedere al servizio delle Motorizzazioni.
Poco male, visto che con la prenotazione in mano si può circolare (ma cosa ne dice l’Assicurazione?), a patto di aver preso l’appuntamento nei tempi utili.
Ma quel che più stride è che fra un Ufficio della Motorizzazione Civile (UMC) e l’altro vi sono differenze procedurali poco comprensibili agli utenti.