E’ entrata definitivamente in vigore oggi – 18 gennaio – la nuova normativa 2013/53/EU, che riguarda i motori marini, le imbarcazioni (compresi i gommoni), le moto d’acqua e alcuni componenti.
Per le unità da diporto le nuove regole europee comportano una sostanziale revisione delle categorie di progettazione (la maggior parte dei semirigidi fino a otto metri sarà progressivamente inserita in Categoria «C» anziché in «B» come succedeva fino a ieri).
Ci sono novità anche per quanto il manuale del proprietario, che deve essere più completo di informazioni, per gli scarichi a mare (acque nere) e per la sicurezza.
Per quanto riguarda invece i motori, le principali innovazioni riguardano una considerevole riduzione dei livelli massimi di emissioni (ora allineati a quelli statunitensi dell’EPA – Environment Protection Agency), ma con una particolare deroga per i costruttori più piccoli, che avranno un po’ più tempo a disposizione (fino al 17 gennaio 2020) – ma solo per i fuoribordo con potenza minore o uguale a 15 kW – per adattare i propri prodotti alle nuove soglie antinquinamento.
La nuova Direttiva interessa solo i nuovi prodotti e, quindi, non riguarda quelli ancora in stock presso i concessionari, che quindi potranno essere regolarmente venduti secondo la precedente Direttiva 94/25/EC.
Tutti i motori attualmente in circolazione, inoltre, potranno continuare a farlo senza alcuna limitazione; le nuove regole valgono, infatti, solo per quelli di nuova produzione.
La norma, infine, si occupa della responsabilità del venditore (concessionario, cantiere, importatore, distributore, eccetera) in un quadro giuridico completamente inedito.
Una cosa è certa: si tratta di un provvedimento destinato a incidere profondamente nei prossimi anni sul nostro settore.
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