Sono state 830 le unità da diporto soccorse dagli uomini delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera nell’estate 2015. Il dato, rilevato durante la campagna «Mare sicuro» (dal 22 giugno al 13 settembre), è sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente e in calo sul 2013. La maggioranza dei soccorsi hanno interessato unità a motore, ben 621, mentre 209 sono state quelle a vela. Quanto alla tipologia di unità, per la stragrande maggioranza si è trattato di natanti, quindi di scafi non immatricolati (649, quindi il 78,2%), mentre 180 sono state le imbarcazioni e una sola nave. Anche in questo caso non ci sono grossi scostamenti rispetto agli anni precedenti ed è abbastanza normale che il maggior numero degli interventi abbiano riguardato i natanti, perché nel nostro Paese questi sono molto più numerosi rispetto alle imbarcazioni registrate. I motivi principali per i quali è stato lanciato l’SOS erano e restano tre: avaria al motore, avverse condimeteo e incaglio. Mentre il primo, però, nel 2015 è nettamente in calo (487 richieste contro 509 del 2014 e 563 del 2013), gli altri sono cresciuti: 163 diportisti si sono trovati in difficoltà a causa delle cattive condizioni di mare e meteo (16 in più sul 2013 e 12 sul 2014) e 111 sono rimasti «imprigionati» sui bassi fondali o per altri motivi (12 in più rispetto al 2013 e 24 sul 2014). In calo, invece, tutte le chiamate per differenti cause come avaria al timone (35 nel 2015), esaurimento carburante (soltanto 9 quest’anno!), incendio (15) e collisione (9).