Sul numero di novembre/dicembre della Rivista Il Gommone (ora in edicola o in edizione digitale) trovate, fra i tantissimi servizi, anche la prova completa del nuovo Italboats Stingher 28’ GT.
Lo Stingher 28’ GT misura otto metri f.t., è largo 3,20 metri (quindi si carrella solo con i tubolari sgonfi) ed è completo sotto ogni punto di vista. Possiede una versatile area living con affaccio sulla poppa. Il solarium a prua non necessita di prolunghe.
E’ dotato di un vano spogliatoio attrezzato con toilette elettrica e doccia. L’area balneare dispone di una comoda e vasta superficie calpestabile, senza dislivelli. Il posto di pilotaggio ha due sedili indipendenti con appoggiareni regolabili in due diverse posizioni. Manette, timone e pedana puntapiedi permettono una posizione di guida ergonomica e sicura.
Il volume delle stive è più che sufficiente e i controstampi le rendono brillanti e asciutte. Comode tutte le aperture, anche quelle dei portelli più grandi, ma la luce di accesso alla cala di poppa è modesta.
Il 28′ GT, anche grazie ai tubolari di grande diametro, è uno dei battelli più larghi del suo segmento; ciò comporta una buona abitabilità interna e una notevole stabilità di forma, supportata, tra l’altro, dal contatto delle camere d’aria con l’acqua.
La carena è stata disegnata mettendo insieme le qualità di diverse scuole di progettazione con lo scopo di ottenere uno scafo capace di navigare confortevolmente anche sul mosso e di raggiungere prestazioni ai vertici della categoria; due qualità teoricamente in conflitto tra loro, ma entrambe presenti su questo gommone.
L’assetto è ideale a ogni andatura e al pilota rimane solo il compito di regolare il trim per ottenere un comportamento più docile o più sportivo. La possibilità di personalizzarlo è un altro degli elementi chiave di questo modello.
Noi lo abbiamo testato con un fuoribordo Yamaha «V6» (4.169 cc) da 300 hp. Costa – di listino – 64.900 euro (Iva esclusa).
Se lo desiderate, potete richiedere anche solo il PDF di questo articolo pubblicato sul fascicolo n. 393 – novembre/dicembre 2020 cliccando qui.