Salpato lo scorso 14 luglio da Calais (Francia, Canale della Manica), il gommonauta sardo Roberto Pappalardo ha percorso 650 delle 2.600 preventivate per la circumnavigazione del Regno Unito fino al punto più a Nord del Paese.
Al timone del suo «Palli», un semirigido del cantiere ogliastrino AT Marine Design, un 5.90 Open accoppiato con un fuoribordo Yamaha F40G Supreme, il navigatore solitario ha finora costeggiato l’Inghilterra del Sud, passando per la Cornovaglia, dove si è poi «presentato» all’Oceano Atlantico, risalendolo nuovamente lungo le coste inglesi e del Galles.
Approdato nella bella cittadina di Caernarfon, caratterizzata da un sontuoso castello le cui mura danno sul mare e confinano con il Marina in cui è ormeggiato il battello, il gommonauta sardo ha cambiato la sua rotta: non più verso Liverpool, ma direttamente su Dublino, approfittando del fatto che le condimeteo nel Mare d’Irlanda oggi, venerdì 29 luglio, non sono troppo sfavorevoli. Da lì il raid proseguirà per Belfast e poi per la Scozia. Il navigatore dormirà sul famoso e misterioso Lago di Loch Ness, poi ancora più a Nord per le Orcadi e le Shetland, sino al mitico Muckle Flugga, il faro «impossibile». Sul percorso trovate ulteriori informazioni cliccando qui.
Per sua stessa ammissione, il giro che Roberto Pappalardo si è prefissato quest’anno è molto ambizioso. Fin qui tutto è filato liscio o quasi. Il tempo è stato abbastanza buono anche se di «botte» il gommonauta ne ha prese in più occasioni. Come quando, per esempio, il mare era veramente mosso, con 20 nodi di vento, fortunatamente a favore, ma con onda ben formata e frangente che ha «accompagnato» la navigazione per 5 ore. O come quando ha avuto 20 nodi contro, tanto da fargli pensare di cambiare rotta: nelle tre ore di «sofferenza» rimanente gli sono venuti in aiuto i delfini, affiancatisi al gommone e scortandolo per diverse miglia.
Una situazione che il gommonauta sardo non aveva mai affrontato in precendeza ha riguardato le maree: se non si programmano bene partenze e arrivi, si rischia di rimanere fuori dai porti, evento spiacevole e complicato da gestire. Rispetto al raid dello scorso anno (da Cagliari a Londra) quest’anno Pappalardo ha dovuto affrontare anche le correnti generate dai 6/8 metri di maree che si alternano ogni 5/7 ore.
Questo implica che sulla rotta ci si può trovare con 2/5 nodi contrari senza preavviso, cosa che si traduce in tempistiche più lunghe, ma soprattutto consumi più consistenti. Una tratta di 70 miglia può diventare da 90, sballando i calcoli del consumo del carburante.
Quali altre peripezie si troverà a fronteggiare il navigatore sardo sul suo percorso? Restate sintonizzati: ve lo racconteremo noi.