E’ stato rimandato di un mese il termine massimo entro il quale i diportisti dovranno versare il previsto tributo Tepah (o Tepai).
Pochi giorni fa vi informammo che, all’approssimarsi della precedente scadenza, cioè il 10 aprile, non era ancora stata attivata la possibilità di regolare on-line la pendenza con l’amministrazione greca causa la mancanza del canale on-line. Questo rappresenta un ostacolo soprattutto per i turisti (la tassa è dovuta da tutti, diportisti greci compresi).
Dunque, alla vigilia della scadenza, il Governo ha rimandato ulteriormente il «time out», rinviandolo al 2 maggio. E non è detto che non vi saranno altre dilazioni.
OCCUPAZIONE DELLE ACQUE
Come rilevato da molti diportisti questa faccenda sta assumendo contorni surreali: si parte, non si parte… Era già successa una cosa simile in Grecia nel 2014, ma il provvedimento fu poi completamente cancellato.
Ricordiamo che questa tassa è una sorta di balzello sulla «occupazione delle acque» greche, quindi è dovuta anche dalle unità (dai 7 m f.t. in su) che, di fatto, non «stazionano» per lunghi periodi bensì per brevi nei porti ellenici. L’unica cosa è che – a quanto se ne sa ora – sarà dovuta su base mensile!
Chi, invece, lascia il proprio natante, o yacht che sia, a svernare in Grecia, se non desidera pagare la tassa dovrà alarlo e lasciarlo in custodia in qualche rimessaggio o cantiere. Infatti, se le unità non si trovano letteralmente «in acque greche» non sono tenute al pagamento della Tepah.
Attenzione, però, perché comunque dovranno avere i documenti in regola con la Dekpa rilasciata dalla polizia portuale (o il Transit Log se arrivano da Paesi extra-UE).
CHE COSA SUCCEDERA’
Fonti vicine alle Autorità greche rivelano che, comunque, in fase iniziale i controlli della Polizia portuale non saranno così serrati.
Se anche entrasse in vigore la tassazione col 2 di maggio e il diportista venisse «pescato» a non aver ancora pagato la Tepah, potrebbe essere invitato a farlo al più presto, ma senza infliggere multe.
Essendo, però, un’indiscrezione e non una legge scritta, i diportisti interessati sono comprensibilmente preoccupati.
Infine, non è ancora del tutto chiaro se il balzello dovrà essere saldato esclusivamente presso la Guardia costiera o vi saranno altri uffici preposti all’accoglienza, per evitare code specie nei mesi estivi.
Per ulteriori informazioni e per le tariffe della Tepah vi invitiamo a rileggere la notizia precedente cliccando qui.