A poche settimane dall’apertura del Salone nautico di Miami (in calendario dal 15 al 19 febbraio), l’Associazione americana NMMA (National Marine Manufacturers Association) guidata da Thom Dammrich, ha comunicato che le vendite 2017 negli States si attesteranno attorno alle 260 mila unità, in crescita del 6 per cento rispetto all’anno precedente. E per il 2018 si stima che possano ulteriormente aumentare di almeno il 5-6%.
Per Thom Dammrich «il 2017 ha segnato il sesto anno consecutivo di crescita nelle vendite di imbarcazioni nuove e motori, e prevediamo che tale tendenza continui fino a tutto il 2018 e forse anche oltre». Il mercato nordamericano resta il primo al mondo con circa 36 miliardi di dollari di giro d’affari (risultati relativi al 2016) e a fine 2017 (i dati sono ancora in corso di elaborazione) potrebbe addirittura raggiungere i 37 miliardi di dollari.
L’industria nautica americana da lavoro a circa 650 mila persone e a 35 mila imprese. Nonostante gli States rappresentino la «terra promessa» per molti costruttori di imbarcazioni europee (e italiane in particolare), resta un mercato molto «nazionalista»; il 95 per cento delle barche acquistate dagli americani sono prodotte sul suolo americano.
Lo Stato leader nella nautica è, ovviamente, la Florida con un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di dollari, seguito dal Texas (1,4 miliardi di euro) e dal Michigan (868 milioni di dollari).
Nel 2016 il parco nautico circolante degli States contava 11,6 milioni di imbarcazioni, il 95% delle quali di lunghezza inferiore ai 26 piedi.
Nelle statistiche fornite dall’Associazione americana (National Marine Manufacturers Association) non si fa riferimento ai battelli pneumatici, considerati – nonostante la crescita delle dimensioni – ancora dei «semplici» tender.
Alla prossima edizione del Miami International Boat Show saranno, in ogni caso, diversi i costruttori di gommoni presenti, alcuni provenienti dall’Europa (Italia compresa), altri dalla Cina e dal Centro America.