Se sai riconoscerla (la secca) e la eviti, salvi la carena e il piede del fuoribordo. Perfino i diportisti più esperti possono incappare in errori dalle conseguenze spiacevoli. Un fraintendimento nell’interpretazione della mappa (cartacea o digitale che sia), una distrazione che faccia trascurare quelle crestine bianche a 200 metri dalla costa, sulla superficie dell’acqua, dove non dovrebbero assolutamente essere. In un attimo si striscia rovinosamente contro una cuspide o una «lastra» dura e acuminata. Vi raccontiamo come fare per eludere le secche, le trappole che il mare a volte ci presenta. |