Si torna a parlare del futuro dei saloni nautici italiani.
Dopo gli annunci delle nuove iniziative di Ucina-Confindustria Nautica (lo «Yachting in Venice» ad aprile, un salone dell’usato a Genova sempre ad aprile, il «Nautico» di Genova anticipato addirittura al 20 settembre) e le promesse dell’associazione «Nautica Italiana» (due eventi previsti per la primavera e l’inizio dell’estate, di cui però – al momento – non si conoscono né le date, né le location), a muovere le acque questa volta ha provveduto l’Amministratore Delegato di Fiera Milano, Corrado Peraboni, il quale a margine della presentazione di Miart 2016 (la rassegna internazionale d’arte moderna e contemporanea) ha parlato del piano di sviluppo dell’ente da lui gestito.
L’AD di Fiera Milano ha dichiarato che: «sono allo studio acquisizioni sia in Italia sia all’estero. L’Italia ha la priorità, ma guardiamo anche fuori dai confini. Speriamo entro il primo semestre di chiudere con due fiere in Cina. In Italia abbiamo diversi dossier aperti e confidiamo di chiuderne almeno due nel 2016. La nostra ambizione è di non costringere i buyers stranieri ad andare a cercare le eccellenze italiane all’estero» (e la nautica è senz’altro un’eccellenza).
Peraboni, in precedenza, aveva incontrato lo scorso ottobre a Genova i vertici di Ucina-Confindustria Nautica (la notizia è stata pubblicata sul sito dell’Ansa).
A questo punto, la domanda che sorge spontanea è: quali saranno i dossier aperti in Italia? Non c’è nulla di ufficiale, ma un altro importante indizio viene da una precedente affermazione di Peraboni dello scorso maggio, la quale fa supporre che tra le «pratiche» sul tavolo ce ne sia anche una riservata proprio alla nautica.
Confessava, infatti, il manager: «Inorridisco quando vedo che il Salone Nautico più importante non è più Genova, ma Düsseldorf, dove non c’è il mare».
E’ solo «fantanautica»? Non ci resta che aspettare…