Entro il 18 gennaio 2017 le aziende di motori marini dovranno adeguarsi alla nuova normativa 2013/53/EU, che riguarderà anche le imbarcazioni (compresi i gommoni), moto d’acqua e alcuni componenti; per le unità da diporto, per esempio, vi sarà una sostanziale revisione delle categorie di progettazione (la maggior parte dei battelli pneumatici fino a sette/otto metri sarà inserita in Categoria «C» e non più in «B» come ora).
Per quanto riguarda i motori, le principali innovazioni riguardano una consistente riduzione dei livelli di emissioni gassose (ora allineati a quelli già in vigore negli USA), ma con una particolare attenzione ai costruttori più piccoli, che avranno più tempo a disposizione (fino al 17 gennaio 2020) – ma solo per i fuoribordo con potenza minore o uguale a 15 kW – per adattare i propri prodotti alle nuove soglie antinquinamento.
La Direttiva prevede, inoltre, un anno di transizione (dal 18 gennaio 2016 – giorno in cui entrerà in vigore in tutti i Paesi dell’Unione Europea – fino 17 gennaio 2017), durante il quale tutte le aziende possono ancora immettere sul mercato prodotti conformi alla precedente direttiva 94/25/EC. Va precisato, tuttavia, che già oggi la maggior parte dei fuoribordo proposti attualmente sul mercato è in linea con i nuovi standard.
I motori attualmente in circolazione potranno continuare a farlo senza alcuna limitazione. La norma 2013/53/EU è stata recepita dal Governo italiano venerdì scorso (leggi qui per saperne di più).
Della nuova Direttiva se ne parlerà anche in un convegno in programma a Lucca il prossimo 23 novembre intitolato «Le novità della normativa europea in materia di progettazione e costruzione di imbarcazioni da diporto», ai cui lavori interverrà anche Piero Formenti in qualità di Vice Presidente di Ucina – Confindustria Nautica e di Presidente della Federazione EBI (European Boating Industry).
Recentemente è stata anche pubblicata una guida (in italiano) che si può richiedere a Ucina.