Sole, mare, amici e magari un aperitivo in gommone: un idillio che può trasformarsi in pericolo se si sottovaluta l’effetto dell’alcol.
Forse non tutti gli appassionati diportisti sono informati sul fatto che, analogamente a quanto avviene per la circolazione stradale, dove il Codice della Strada disciplina in modo stringente la guida sotto l’effetto dell’alcol, anche in ambito marittimo esistono normative ben precise e, a onor del vero, piuttosto rigorose, che regolamentano il consumo di sostanze alcoliche per chi si assume la responsabilità di condurre un’imbarcazione.
Il nostro ordinamento giuridico, in questo senso, è estremamente chiaro e non lascia adito a dubbi interpretativi: porsi alla guida di una qualsiasi tipologia di unità da diporto, in condizioni psicofisiche alterate a causa dell’assunzione di alcol, è un comportamento severamente vietato e punito con sanzioni che possono essere anche molto pesanti.
Il Codice della Nautica da diporto, come anche quello della Strada, stabilisce il tasso alcolemico massimo consentito a 0,5 g/l (grammi per litro).
E’ difficile stabilire in anticipo a quanto corrisponda tale limite in termini di quantità di alcol assunto, perché dipende da tanti fattori: i principali sono il sesso, il peso e se assumiamo alcol a stomaco pieno o vuoto.
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